Regione: Liguria
Località: Fontanigorda (GE)
Ritrovi, luogo e orario: Ore 10.00
Impegno / difficoltà: Escursionisti Esperti
Tempi di percorrenza e dislivello: 6h Dislivello 800 m
Costo: € 40.00 a persona
Accompagnatore: Christian Roccati, responsabile Extreme Team, guida Kailas e ambientale
Informazioni & iscrizioni: christian@kailas.it
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La quota comprende: Accompagnamento, perlustrazioni, spiegazioni e organizzazione da parte della Guida, suo emolumento e sue spese.
Non comprende: Trasferimenti, i pasti, e tutto quanto non menzionato alla voce “la quota comprende”.
Numero partecipanti: min 6 e max 10
Programma:
La guida alle ore 10.00 accoglie i compagni al centro del paese (800 m), a poca distanza da uno splendido trogolo che ospita una fonte. Dopo il controllo materiali viene organizzato il gruppo e si può iniziare a salire (ore 10.15).
Non si corre, ma al contrario si sale tutti insieme godendoci il meraviglioso ambiente. Il primo obiettivo di giornata è il passo di Esola a 1307 m al cospetto del vicino monte Poggio Piatto (1330 m).
Il percorso continua in direzione della Roccabruna (1420 m) dove la vista spazia sulla vicina Val d'Aveto.
La guida racconta la storia ambientale dell'area, qualche narrazione celata, e il connubio tra l'impatto antropico e la vegetazione. I passi si fanno piacevoli e si continua sino a giungere a poca distanza dal monte Gifarco (1381 m). Un canalino per escursionisti esperti permette di guadagnare la sommità che ospita la spada nella roccia.
Per conoscerne l'ipotetica storia dobbiamo sapere che Galgano Guidotti fu un cavaliere nato nel 1148 a Chiusdino in Toscana; visse una gioventù all’insegna del disordine per poi convertirsi alla vita religiosa e ritirarsi in eremitaggio in un luogo conosciuto oggi come la Rotonda di Montesiepi vicino a Siena. La storia vuole che di ritorno dalle crociate egli piantò la sua lama per porre fine ai combattimenti, tramutando l'arma in una croce, la quale ora sormonta la vetta del Gifarco.
La guida analizza la suppellettile e, dopo aver sognato con la leggenda, descrive anche la vera storia dell'evoluzione di armi e armature, rispetto all'Evo Medio e all'età moderna.
Dopo mangiato si prosegue nel cammino superando due colli che accedono al crinale del Monte Castello Fante (1391 m). Si affronta un tratto nuovamente per esperti, mediante qualche breve passo su roccette non difficili, e si giunge in cima, da dove possiamo godere di una magica vista a trecentosessanta gradi, dal mare alle aspre vette.
Il crepuscolo ci sorride e con l'animo sereno procediamo in discesa in assenza di sentiero, su una traccia incantata mediante la quale ci sentiamo come libere creature. Giunti in paese ci possiamo rinfrescare e cambiare per la serata che ci aspetta!
Chi lo desidera può infatti fermarsi a festeggiare a tavola con una nuova tenzone in una locanda tipica: un magico chalet che ci riscalderà cuori e animo tra mura di legno, vino e un caldo fuocherello.
Cosa desiderare di più oh dame e messeri?
Ebbene si, qualcosa c'è ancora, una sorpresa ci aspetta, degna di voi!
Equipaggiamento:
La guida si confronterà con i partecipanti preventivamente alla gita.
Si richiede un abbigliamento standard da escursione a strati funzionali e nello specifico:
- maglietta traspirante (1° strato)
- pile (2° strato)
- piumino 100g (3° strato)
- guscio anti acqua (4° strato)
- borraccia da 1 litro. (Meglio 2).
- scarpe da escursione con suola anti scivolo (consigliate le calzature basse).
- bastoncini da camminata (vivamente suggeriti ma non indispensabili)
- kit medico personale (cerotti, telo termico… ecc… semplice buona abitudine)
- ricambio maglietta post escursione ed eventuali salviette
- pila frontale obbligatoria con pile di ricambio
La guida racconta:
L'Appennino Ligure è un'area naturale con una biodiversità semplicemente incredibile: non a caso la regione vanta innumerevoli siti di interesse comunitario, aree protette, parchi regionali e nazionali nell'area montuosa e riserve marine.
Fontanigorda, originariamente "Fontis Ingurdae" secondo alcune ipotesi filologiche, è il borgo da cui parte l'escursione, è un villaggio incastonato in un bosco di querce e castagni, in alta val Trebbia. Queste colture raccontano una storia di costumi "barbari" e civiltà rurale, evoluta poi in moderna, materializzata nelle tredici fontane risalenti al 1893, dalla caratteristica forma a colonna, con l’immagine della Vergine Addolorata, patrona del paese.
Non a caso questa terra fu musa per le liriche del poeta Giorgio Caproni, uno tra i più grandi del novecento.
La storia e la natura s'intrecciano sino al misterioso indovinello: "quando una spada diventa una croce?". La risposta giunge salendo in cima a una delle quattro montagne della vallata, il Gifarco, che secondo leggenda ospita la lama di San Galgano al ritorno dalle crociate.