Traversata del Monte Kilimanjaro ... La chiamano la
"Montagna che Brilla", in realtà è una convenzione in quanto l'esegesi del suo nome è ancora in analisi. Potrei iniziare da questo ed enunciarne ogni particolarità, ma davvero avrebbe un senso? Mi limiterò a ricordare ciò che non può essere scordato: l'alba dalla sua cima.
Lo so... lo so... molti ne hanno parlato, ma che dire? Ci sarà un motivo se questo ricordo è indelebile nei cuori e nelle menti di ogni viandante!
Su un libro possiamo leggere le storie dei Masai, la retorica della loro bellicosità per fini commerciali e la meraviglia dei big five, le caratteristiche assolute della geologia dei luoghi, l'importanza di questo stratovulcano e la sua natura parzialmente incontaminata. Tutto corrisponde al vero, ma da nessuna parte si può leggere l'odore della brina di notte, quando ci si avvicina alla caldera oltre i 5000 metri, e la montagna si sveglia. Compare una palla infuocata nel cielo e per noi quei colori rappresentano una prima volta. Per quanti anni io possa salirci, mi ritroverò sempre nella condizione del bimbo che scopre l'alba, una magia che non aveva mai fruito.
Traversata del Kilimanjaro: valicare il bosco artificiale che conduce a quello naturale, superare la foresta e il deserto alpino, avventurarsi nella zona artica e tornare indietro da un'altra via, fino a raggiungere la jungla.
Kilimanjaro, il tetto d'Africa, una delle Seven Summits, le sette vette più alte di sette continenti.
Davvero basta questo a definire l'incredibile emozione, la magia? Non credo...