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La guida racconta
Liguria, terra sospesa tra mare e montagne. 

Conosciuta soprattutto per l'aspetto vacanziero legato alla costa e al periodo estivo, racchiude sorprese nel suo entroterra poco pubblicizzato. E' proprio qui che nascono le tradizioni, la storia, la cucina e il carattere a volte burbero dei Liguri. Terra contesa per le sue risorse e soggetta ad incursioni piratesche, ha imparato ad arroccare i suoi piccoli borghi in scenari naturali ancora oggi incontaminati e del tutto differenti rispetto all'urbanizzazione costiera. 

Facili passeggiate ci consentono di raggiungere angoli nascosti per apprezzare grotte preistoriche, antichi tracciati viari e necropoli romane, castelli e roccaforti medievali, chiese e ville di prestigiosi personaggi ottocenteschi. In primavera la costa si colora del giallo della fioritura delle ginestre mentre nell'entroterra si possono incontrare le prime orchidee immerse in oliveti e boschi di un verde brillante. A settembre e ottobre le giornate tiepide ci accompagnano in una natura che comincia a tingersi dei colori autunnali mentre la piacevole brezza ci fa respirare il profumo del mare.

Abbracciato da pinete e oliveti ed affacciato sul mare, Cervo è uno dei borghi più caratteristici del Ponente Ligure, definito uno dei più belli d’Italia. Costruito su un promontorio panoramico è ben visibile anche dall'autostrada, così come dalle spiagge sottostanti, merita una visita per scoprire i suoi vicoli, il castello e le chiese monumentali, che si affacciano a stupende piazze affacciate sul mar ligure.
Il borgo è punto di riferimento ben visibile nel Golfo Dianese, merita assolutamente una visita per scoprire la sua storia, le sue architetture e le sue tradizioni. Le sue radici risalgono all’Età del Ferro quando le comunità degli antichi Liguri scelsero questi luoghi, naturalmente protetti e dominanti, per costruire insediamenti fortificati. Con la conquista romana, il territorio acquisisce un’importanza fondamentale per i traffici commerciali grazie al passaggio della Via Iulia Augusta e alle rotte marittime percorse dalle navi per il trasporto di anfore vinarie. La parte alta del borgo si sviluppa nel Medioevo quando l’edificazione di una torre di guardia, intorno cui si svilupperà il castello, incentiva l’urbanizzazione con la fioritura di case in pietra e la prima chiesa all’interno delle mura. 

Il Seicento, definito “Secolo d’oro” per Cervo, rappresenta il periodo di massima espansione del borgo che, in seguito al successo e agli introiti dei traffici marittimi mediterranei e della pesca del corallo, ospita una classe sociale capace di finanziare grandi opere architettoniche come gli splendidi palazzi nobiliari e la nuova chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, più nota come Chiesa dei Corallini. 

Cervo offre moltissime possibilità per scoprirla: passeggiare tra il dedalo di vicoli, alzare lo sguardo per apprezzare le architetture e la storia che sta dietro ad ogni facciata, sbucare nella piazza principale e godere di una spettacolare vista sul mare, sorseggiare un aperitivo ammirando la torre di difesa cinquecentesca, camminare o percorrere in bici uno dei tanti sentieri all’interno del Parco naturale comunale del Ciapà immersi tra oliveti, pini d’Aleppo e architetture della civiltà contadina, senza dimenticare un bagno in uno degli angoli di mare più belli del golfo tra la spiaggia della Marina delle Reti e le scogliere del Porteghetto.



Reportage di Viaggio di Elisa Bianchi