Il viaggio in questione è il Chiapas, un progetto in collaborazione con l'associazione di esplorazioni geografiche La Venta che da ormai numerosissimi anni lavora nel sud del Chiapas per studiare e preservare la natura e l'ambiente di questa magnifica terra collaborando con le popolazioni locali e gli enti governativi.
Un primo viaggio, una prima grande avventura insieme a un bellissimo gruppo di intrepidi viaggiatori! Cos'altro aggiungere... vi lascio alla stupenda descrizione di questo viaggio visto "da dentro" da chi l'ha vissuto in prima persona.
Ecco il racconto di viaggio di una nostra grande viaggiatrice, Tiziana.
Grazie per questa bellissima testimonianza.
Come sempre tutto ha un inizio…questa estate incontro Francesco per caso in Islanda perche’ viene a prendere all’areoporto il gruppo diretto in Groenldandia… e mi racconta dei suoi progetti del suo lavoro e mi dice : “Sto tentando di costruire un viaggio in Chapas, Messico…..se solo i messicani mi rispondessero…e’ un trekking con camminate nel Rio Venta e nelle grotte…se va in porto…e’ troppo bello….TU NON PUOI MANCARE!!!”….e come si fa a dire di no?!?!?
Cosi’ dico “si, certo” e non appena Fra’ mi comunica che il viaggio e’ in calendario sono la prima a iscrivermi… Non posso deludere lui… E non posso deludere ME!!!! :)
In questo viaggio c’e’ stato tutto…ma proprio tutto… L’archeologia e la storia Maya, l’incontro con un’antropologa che studia e lavora con comunita’ Indios di origine Maya, l’incontro con chi ne sa di politica e di cultura zapatista, la foresta, il Rio La venta, gli speleo che da decine di anni studiano le grotte di qui, la discesa in grotta con nuotata finale, la natura di fiori e piante strepitose, di animali piccolissimi, “schifosissimi”, e di animali grandissimi, la ricerca della gestione delle mie fobie e delle mie paure “naturistiche”, le cittadine, i paesini, le cascate, la gente, l’oceano, le mangrovie, le strade con mille dossi, infinite ore di volo per andare e tornare…i compagni di avventura…
Si…un altro po’ di ricchezza interiore da aggiungere… Per diventare migliori, se possibile, per essere sempre piu’ consapevoli della propria fortuna…per rendere omaggio alla “vita”… per essere “viva”!!!!
18-19 Aprile 2014 – Roma – Madrid – Città del Messico – Villahermosa – Palenque – Cascata Misol Ha:
Il viaggio comincia di sabato alle 16 con il trenino per l’aeroporto. Incontro Sara (di Lecce ma oramai a Roma da anni per lavoro) sul trenino e insieme facciamo il volo fino a Madrid. Chiacchiere, conoscenza, passaggi veloci a tutti i check-in e i gate…una fortuna insperata considerato il periodo di lungo ponte!
A Madrid incontro e conoscenza col resto del gruppo: Ramona da Torino, Alessandro da Pisa, Giampiero da Milano, Silvana dalla provincia di Sondrio e il mitico Fra’-Puffin, guida Kailas!!!!
Trascorriamo il tempo tra le chiacchiere che come sempre iniziano condividendo esperienze di viaggio precedenti, ognuno tra se e se forse sonda se gli altri sono preparai al viaggio che ci aspetta o ci son “turisti per caso” :) Ci scopriamo tutti viaggiatori e parecchi son camminatori…Diversi con esperienze di altri viaggi Kailas alle spalle…Bene…Tutto bene!!!!
All’1 prendiamo l’aereo per il volo lungo e siam tutti sparpagliati perche’ per cambiarci di posto volevano 40 euro!!!! Iberia e’ proprio agli sgoccioli se deve chiederci tanto…
Per fortuna ho un posto di corridoio… e come dio vuole le 12 ore passano…Di nuovo a terra e di nuovo in coda per il terzo aereo di queste 25 ore di trasbordo!!! A parte i piedi gonfi come zampogne l’idea della vacanza ci tiene in piedi!!!
Ma non e’ finita: pulmino per altri km…sarebbe un’ora ma all’ingresso dell’autostrada una simpatica pattuglia della Guardia National ci ferma… vogliono soldi…l’autista non cede…fingono controlli…prendono il passaporto a Fra’…ci vogliono 45 minuti di attesa sotto il sole prima che ci “rilascino” :) Benvenuti in Messico, dove la corruzione e’ istituzionale!!!!! :-D
Ma siccome siamo in vacanza nessuno di noi fa una piega e dal finestrino del pulmino vediamo scorrere la vita di qua: camion e furgoncini pieni di persone, di frutta, di animali, macchinoni americani, track enormi americani.
Mentre andiamo comincio a capire la foresta: ovunque c’e’ un verde impressionante, piante su piante su piante…foglie enormi, piante intrecciate une alle altre, una successione di colline verdissime e quando ci passi accanto vedi quanto sono intricate.
E poi una moltitudine di rapaci in cielo che volano bassi sulle macchine.
Ci fermiamo a Palenque in un hotel fatto di capanne (cabagnas) che saranno la nostra casa per una notte: spaziose, comode, bagno interno, legno e paglia…immerse nel verde e nei fiori…La mia compagna di stanza e’ Ramona, lo sara’ per tutto il viaggio, siamo diversissime, ma mi fara’ divertire un mondo, e la nostra profonda diversita’ per alcune cose diventera’ proprio la forza legante…uno yin e yang perfetto!!!
Lasciamo rapidi i bagagli e di nuovo sul pulmino ci dirigiamo ad una cascata a qualche km da “casa”. Le ore di sonno perse e il lungo viaggio mi fanno crollare spesso la testa ma la foresta mi rapisce e tento i tutti i modi di tenere gli occhi aperti sulle nuove meraviglie!
Il posto e’ pienissimo di locali che hanno vacanza in questo periodo, famiglie coloratissime e chiassosissime riempiono ogni angolo. Odori di mangiare in ogni dove.
L’ìacqua e’ piena di sedimenti a causa delle piogge dei giorni passati e cosi’ la promessa di acqua turchine e’ negata da “acque di fango”…Niente bagno agognato…passiamo solo dietro la cascata alta 30 metri e cosi’ ci rinfreschiamo (o azzuppiamo sarebbe meglio dire!) vista l’afa davvero forte e le ormai 36 ore senza vero sonno…Nonostante il colore la cascata e i suoi salti hanno fascino…e l’ambiente fa il resto!
Torniamo a “casa”…doccia e cena tipica…sono cotta e come i bambini troppo stanchi faccio i “capricci” e dopo la zuppa non riesco a mangiare l’enorme spiedino di carne ordinata e rimando tutto indietro…io ho solo ASSOLUTAMENTE voglia di dormire!!! :) Mi addormento felice di potermi stendere e felice di essere qui!
20 Aprile (pasqua) – Palenque – Forntera Corozal – Rio Usumacinta:
Oggi tutti i locali sono in giro e il nostro piano e’ di andare al sito Maya di Palenque. Ci svegliamo piuttosto presto per cercare di anticipare un po’ la calca e con la guida Rafel e altre migliaia di turisti camminiamo tra le rovine piuttosto ben conservate. Scopriamo che solo il 15/20% del sito e’ stato portato alla luce. Il resto e’ sotto la foresta e non ci sono soldi per portarlo alla luce.
Ci parla tanto dei Maya e scopro quanto fossero guerrieri cruenti e violenti oltre che astronomi e ingegneri perfetti. Dovro’ approfondire… ma resto orripilata da tanta crudelta’.
Il sito e’ dentro una foresta pluviale che non smette di stupirmi.
E gli uccelli e i versi pazzeschi che sentiamo sono innumerevoli, dall’alba al tramonto non smettono mai!
Saliamo e scendiamo scaloni, visitiamo stanze, guardiamo resti di statue e bassorilievi, in alcuni punti c’e’ ancora un po’ di colore, seguiamo lo sforzo di immaginazione che ci chiede Rafael per immaginare come era la vita qui e come tuto fosse colorato perche’ il colore ha un simbolismo anch’esso, ovviamente!
Abbiamo del tempo libero e scorrazzo un po’ tra le rovine per vedere ancora qualcosa, per salire e scendere scaloni, per infilarmi in una tomba piena di turisti in fila in un caldo soffocante, poi ridiscendiamo attraverso la foresta e anche qui in fila…locali anche in condizioni fisiche affatto buone non demordono dal volersi vivere questi siti… onore al merito di tanta affezione!
Ripartiamo dal sito e di nuovo col pulmino ci fermiamo a per un pranzo e un bagno veloce ad un’altra cascata del posto.
Poi 3 ore di “ruote” fino al nuovo alloggio, sempre cabagnas ma molto piu’ spartane della notte precedente. A me e alla mia compagna capita la “suite” ma alcuni di noi sono in uno stanzone comune, diviso da fragili pareti di legno e con zanzariera sul letto, oltre che bagno fuori e in comune!
Anche qui giro appena posati i borsoni….Il paese e’ poverissimo….case con polli, maiali, bambini e adulti tutti nello stesso cortile…tutto molto essenziale e “basilare”…sono tutti sorridenti e ricambiano volentieri il nostro saluto. Passiamo per l’imbarcadero dove domani prenderemo la lancia verso il secondo sito archeologico.
Cena e a letto presto…. Domani sveglia presto.
Ripenso alla giornata, al posto dove sono, a come mi supisce la natura della foresta che vedo per le prime volte, alla “delusione” dei Maya…delusione poi…. Dovro’ leggere e saperne di piu’ prima di poter avere una vera opinione…
Gli uccelli stanotte sono silenziosi ma c’e’ il forte rumore di una festa di paese (i messicani sono un popolo molto festaiolo!)… tappi nelle orecchi per isolarmi nel “mio” Messico e…gia’ dormo!!!! :)
21 aprile – Frontera Corozal – Yaxilan – Parco Lacandonia – Eygido Chajul:
sveglia presto e colazione presto…si…ma i tempi messicani ritardano di ½ ora i tempi col “lanciero” ….pazienza…qui e’ cosi’ :-D
Il lanciero ci conduce con una veloce lancia su RIO Usumacinta… foresta ai lati, occhi puntati per avvistare animali…il lanciero ci indica qualcosa….si avvicina… un COCCODRILLO!!!! Che emozione…. Il primo della mia vita dal “vero” e non nello zoo!!!!
E poi un secondo…. INCREDIBILE!!!!
Arriviamo all’attracco e ci dirigiamo nella foresta verso il sito di Yaxilan che e’ conservato qui e meno visitato…infatti siamo soli per fortuna…ci “godiamo” il passaggio in un tunnel tipo labirinto ….ci sono pipistrelli piccolissimi ovunque…qualcuno prova a svolazzare…la maggior parte rimangono sopra le nostre teste…a non troppa distanza a dire il vero, i Maya erano piccoli e i loro palazzi bassi!!!!
Poi usciamo dal tunnel e la citta’ Maya ci accoglie con tutto il suo fascino…tra ruderi e alberi sacri.
Qui c’e’ il palazzo con la merlatura piu’ alta ancora intata, qui ci sono stucchi colorati ancora conservati, qui c’e’ la ceiba (l’albero simbolo del Messico) piu’ grande in assoluto… E c’e’ una gran pace e ci godiamo stucchi, palazzi e mille e mille e mille gradini…
Poi tra gli alberi della foresta avvistiamo una famiglia i scimmie urlatrici che ignorano il cibo che gli offriamo, e vedo un picchio dalla testa rossa e due picchi muratori dal petto giallo…troppo veloci tutti per fotografarli.
Dopo un paio d’ore fa veramente calo e andiamo via mentre una piccola folla di turisti locali e non arriva al sito…per fortuna ci siamo goduti il posto da soli…altrimenti sarebbe stata la ripetizione di ieri!!!
Di nuovo lancia sul fiume e l’aria ci rinfresca e ci rinfranca e il panorama delle mille forme della forresta lascia senza parole.
Di nuovo sul pulmino ci fermiamo in una cittadina a pranzare in una sorta i fast-food e poi proseguiamo fino alla destinazione finale…un buffo “hotel” che di hotel non ha nulla, neanche le indicazioni. :)
Pero’ il posto e’ magico e ci sono simpatiche cabagnas in legno con tanto di terrazza personale e amaca con vista sul Rio…una sorpresa anche per la guida che e’ la prima volta che viene qui…siamo dentro la riserva de La Candona e non ce’ corrente elettrica…solo pannelli solari che pero’ poco funzionano e candele … e le nostre frontali.
Visto che siamo in questo parco ne approfittiamo per prendere una lancia e farci accompagnare a fare un giro nella foresta. Con la lancia si avvicinano in un punto, dove avvistiamo un coccodrillo, penso tra me “ah, si e’ avvicinato qui non perche’ scendiamo, perche’ qui non si sale certo, ma per il coccodrillo”…. E inve ce con mio grande stupore fissano la lancia con una corda all’abero e….ci sbarcano proprio… Oh signur!!!! ci arrampichiamo in uno “sgarrupo” di fango alla Indiana Jones e via andare… ….Tre ragazzini ci accompagnano e uno ha in mano un enorme macete…e’ la prima volta che cammino davvero dentro la foresta, senza sentiero e all’inizio ne sono un po’ intimorita, forse per il mio senso di schifo degli insetti, ma poi mi chiudo bene la camicia, calco il cappello sulla testa e via…mi rilasso e mi godo le piante.
Purtroppo vediamo pochissimi animali, le solite scimmie urlatrici, un ragno, qualche farfalla gigante blu o gialla, nessun uccello variopinto…sigh!! Pero’ vedo l’albero del cacao per la prima volta e anche quello del caucciu’.
Ci sono tanti alberi che hanno radici che sembrano sculture…e sono enormi e sono ricoperti da altre decine di rampicanti diversi.
Torniamo indietro per lo stesso sentiero, stesso sgarrupo all’attracco della lancia, ma ora conosciuto e quindi fatto di slancio, e poi fiume al tramonto: un sole rosso ed enorme saluta il giorno e di nuovo la frescura del vento asciuga e ricrea dopo la terribile umidita’ della foresta.
Alle cabagnas cena a lume di candela perche’ luci piu’ forti attirano insetti di dimensioni gigantesche!!!!
Inizia un concerto assordante di cicale, grilli e rane che non smettera’ mai…neanche all’alba! Fiori ovunque, orchidee spontanee… Che magia!!!
22 aprile – La Candonia – La Nubes – San cristobal della Casas:
oggi prevista giornata di trasferimento fino a San Cristobal ma con sosta prevista per bagno a Las Nubes…iniziamo con una colazione nella foresta con vista sul fiume che di certo non e’ cosa di tutti i giorni!!!!
Vedo un colibri’ e penso a quanti ne ho visti in questi giorni: tantissimi!!!! E sono davvero piccoli e velocissimi….impossibili da fotografare!!! :)
Dopo un paio di ore di macchina scendiamo per fare qualche km a piedi verso la cittadina di Las Nubes. La strada e’ quella delle macchine, polverosissima e sotto un sole cocente….ma la felicita’ di camminare rispetto a star seduti nello “scatolone di latta” e’ impagabile… e poi bordo bordo ci sono piante e fiori bellissimi e mi diverto a fotografare e a vedere e a chiedermi cosa siano questi strani frutti fi ogni dimensione, forma e colore.
Arriviamo dopo 5km a Las Nubes che e’ una cittadina bellissima e curatissima, ogni casetta e’ praticamente una villetta con giardino, non ci sono recinsioni ma solo siepi di fiori coloratissimi, alberi e qui non vediamo animali da cortile nei giardini. Percorrere la via principale ‘ un sollievo per gli occhi, nonostante il calo e l’umidita’…ma e’ proprio questo che fa magico il posto!
Percorriamo poi un sentiero tra gli alberi che ci conduce in 20 minuti a una cascata bellissima, immersa nel verde e con acque azzurrissime, C’e’ un gran salto d’acqua alla fine che passa in un arco naturale che qui chiamano “tunnel”….e’ da lasciarci il fiato e inoltre qui il posto e’ freschissimo grazi all’acqua e agli alberi.
Saliamo ancora per il sentiero per superare l’arco e arrivare a un mirador che affaccia sulla valle….probabilmente la Valle dell’Eden per bellezza!!!! :-D
Rimaniamo interi minuti a guardare questo Rio che scorre con altre piccole cascate e vari bracci tra un verde fitto fitto e incredibilmente brillante…che posto da sogno!!!!
Riscendiamo alle prime cascate ante –tunnel e ci tuffiamo in acqua a giocare con i salti di roccia in una frescura davvero speciale vista la temperatura esterna!!!!
Purtroppo si fa l’ora di tornare in macchina e dopo aver gustato del cocco fresco e morbido (qui la consistenza del cocco e’ diversa da quella che conosco io….e’ piu’ morbida e un poco viscida) rimontiamo a bordo.
Il viaggio e’ davvero infinito, qui le strade sono spesso interrotte da dossi artificiali in numero difficile da credere per quanto sono ripetuti anche ogni 50 metri… Un tormento….frenata, passaggio….frenata, passaggio….accelerata, frenata, passaggio….URLEREI!!!!
Facciamo una sosta piccolissima per sgranchire le gambe in un posto di 5 laghi…. A fine giornata avremmo fatto piu’ di 7 ore a “saltellare” in macchina…povera me!!!! :(
Arriviamo oltre le 20.00 a San Cristobal con un traffico da citta’…pazienza… alla fine arriviamo al nostro albergo molto molto molto carino…. Tante stanze in una corte di stanze grandi e spaziose, legno e colori ovunque, cortili con fiori e piante, tutto in calce bianca e blu prevalentemente….
Cena in citta’ e veloce ritorno in stanza. Domani ci aspetta visita in citta’ e io spero anche di avere il tempo per andare al museo della medicina Maya….vedremo!
Per ora…buona notte Messico!!!!
23 aprile – San Cristobal della Casas – San Juan Chamura:
oggi giro a piedi di questa cittadina coloniale il cui centro pedonale e’ caratteristico per edifici colorati e….negozi per turisti! In gruppo “Frankie-Puffin” la guida ci conduce per le strade e in 2/3 cattedrali diverse per colori esterni e per ricchezze interne e poi tempo libero.
Ci sono diversi musei interessanti sulla carta e anche tante chiese da vedere…Io mi avventuro verso il museo della medicina Maya che e’ fuori del centro turistico dove le strade sono piu’ vere…negozi locali, negozi i frutta sempre molto “organizzati” in pile e piramidi dentro cestini colorati, guardo tutto ma mi sembra offensivo fotografare e cosi’ mi tengo dentro quel che gli occhi vedono….Chiedo due o tre colte la strada perche’ nonostante le mappe della citta’ e la guida che mi ha prestato Sara sono fuori circuito!
Alla fine arrivo, il museo e’ molto piccolo e purtroppo non ben tenuto nella parte orto botanico con le piante medicinali.
Per il resto e’ stato molto piacevole scoprire che la prima medicina era la preghiera, poi le “candele”, di un colore per ogni malattia, e poi le piante!!!
C’erano diverse “figure” di medicina tra cui l’ostetrica, l’esperto di piante, l’esperto di candele…
Uscita da li’ decido di andare al museo del cacao, una balconata su di un bar di sola cioccolata. Carino e suggestivo.
Dopo il giro “culturale” tra tipi di fave di cacao, piantagioni e spiegazioni varie scendo al bar per bere una cioccolata che al meglio mi faccia sentire il “sapore di cioccolata” come dico al commesso…. Mi propone un “choco nativo”e me lo porta in una tazza di coccio a forma di fva di cacao su un piatto a forma di foglia di cacao e mi porge un foglio colorato e plastificato con la descrizione di come tenere la tazza e bere per godere al meglio dell’esperienza…. Prendo come consigliato la tazza con entrambe le mani piene e la inclino come mi dice il ragazzo perche’ il cacao discende dal cielo per la mia delizia….
E’ buonissima…sono commossa… mi dispiace di non aver nessuno con cui condividere ma con la fantasia sento vicino chi mi puo’ capire in questo momento “mistico”!!!! :)
Gironzolo ancora un po’ in attesa dell’appuntamento con Betty, un’italiana da piu’ di 10 anni in Chapas, che e’ un’antropologa e che lavora qui con il marito nel campo del turismo responsabile e con attivita’ sociali con le comunita’ locali.
Andiamo con un pulmino del servizio pubblico che riempiamo interamente e sotto una fitta pioggia fuori stagione ci dirigiamo alla comunita’ di San Juan proprio sopra la citta’ in una delle belle colline che la circonda.
Betty ci spiega molte cose e ancora una volta di come il “bianco” evangelizzatore soffochi la cultura locale a favore di quella propria…ma qui come altrove ho visto la popolazione crea “sincretismo”, cioe’ commistione di cose…
E cosi’ abbiamo un’esperienza emozionante in una chiesa dove e’ vietato assolutamente fotografare…Il pavimento e’ cosparso di aghi di pino perche’ purificano e poi e’ pieno di migliaia e migliaia di candele e tanti sculture di santi alle pareti, alcuni con uno specchio al collo e altri (o copie degli stessi) senza….ovvero in “punizione” perche’ non hanno fatto il loro dovere!!!
Ci sono inoltre dei grossi nastri di stoffa appesi tra pavimento e soffitto per simulare le montagne sacre e ovunque c’e’ gente in ginocchio che prega accendendo altre piccole candele colorate e fissate in terra con la cera e uccelli che volano e bambini che giocano…. Nelle chiese delle comunita’ non si sta in silenzio…si fa comunita’!!!!!
Qui parliamo di sciamanesimo, di cultura varia, capiamo che queste popolazioni sono dirette seguaci di Maya e culture simili e che dunque i Maya non sono affatto scomparsi. Parliamo di vita dopo la morte, dei cimiteri colorati e vissuti nelle feste come luogo di “vivi” dove si beve, si mangia, si balla, i bambini corrono, si fa chiasso…di come le persone sono legate ai propri morti attraverso la terra…
Come sempre mi commuovo… e un bel po’…sara’ che questi posti hanno una loro spiritualita’ che fa vibrare le mie corde…sara’ che lo yin e lo yang realizzato mi colpisce sempre…ci metto piu’ di un quarto d’ora a smettere di lacrimare…non sono affatto triste ovviamente…solo profondamente commossa…
Usciamo a prenderci una bibita e a parlare di medicina degli indigeni e di tante altre ragioni indigene.
Salutiamo Betty dopo aver fatto ritorno in citta’ e prima ci lasciarci conduce alcuni di noi in un posto di italiani dove ci spiegano i segreti dell’ambra, vista la nostra richiesta, perche’ l’ambra qui e’ considerata “protettrice” e vogliamo capirne di piu’!
Cena in un posto tipico zapatista e con musica della rivoluzione…groppo allo stomaco…mangio ma non digerisco…troppo triste la musica, o meglio, le sue parole….
Mi sveglio alle 4 e non prendo piu’ sonno a pensare a questi e ad altri “indigeni”, ai bianchi, alla vita…la mia, la loro…troppo lungo da spiegare?!?!? Le scelte i persone che vanno a combattere le “lotte di altri”…. Ma anche noi occidentali siamo stritolati dai sistemi organizzati da “bianchi” che ne hanno un proprio ritorno economico alla faccia della “nostra” schiavitu’…. Mi addormento che e’ gia’ giorno e lascio i pensieri…c’e’ un nuovo giorno con nuove emozioni che aspetta…
24 aprile – San Cristobal – Canyon Sumidiero – Cima de las cotorras –Cascata dell’Aguacelo – Aguacelo:
Colazione e poi via con Roberto, il marito di Betty l’antropologa. Anche lui qui da piu’ di 10 anni ed esperto di politica, sociale e gruppi zapatisti o comunque indigeni con cui svolge attivita’ di teatro, oltre il suo lavoro nel turismo responsabile.
Il pulmino rosso che abbiamo e’ preso in affitto da persone di una comunita’….un gesto di turismo solidale… bene!
Prima tappa al canyon Sumidiero che e’ diventato il simbolo del Chapas per una V che fanno le sue alte pareti. E’ un canyon naturale chiuso da una diga e con pareti che superano i 1000m. Rifornisce energia al Messico e a paesi limitrofi. Qui da un’alta rupe si sono gettati i messicani che non volvano arrendersi ai conquistadores spagnoli. Facciamo un giro in lancia e oltre alla meraviglia delle alte pareti di roccia vediamo coccodrilli, cormorani, aironi azzurri e cenerini, scimmie ragno e tanti altri uccelli. Un trionfo di piante, animali e rocce….una vera meraviglia nonostante la foschia da calore.
Torniamo in macchina e la seconda sosta e’ a un “orrido” di 130 metri di profondita’ con all’interno foresta e colonie di pappagalli verdi. Pranziamo e becchiamo una serie di zecche, piccolissime qui, ma sempre presenti!!! Impariamo a toglierle con pinzetta e rotazione!!!Oppure alla bruta…tirate via e basta…controllare colo di non avere la testa dentro!!!
In 4 percorriamo una cengetta con ferratina di sicurezza e possiamo vedere da vicino le pitture rupestri e il volo di centinaia di pappagalli verdi che per risalire sfruttano le correnti e si muovo in spirali continue fino a salire fuori il “buco”.
Poi giro esterno…che perde un po’ dopo aver fatto la cengia interna…:)
Di nuovo nel pulmino rosso verso il campeggio Aguacelo sul Rio la Venta. Arriviamo e qualcuno fa il bagno nella grotta piena d’acqua del posto, e’ caldo e buio e non mi piace… non vedo il fondo, le frontali sono deboli in questo posto grande e non faccio il bagno…alcuni di noi si rilassano invece nella grotta.
Poco dopo tutti insieme scendiamo 150metri di gradini fino alla cascata dell’Aguacelo per goderci il tramonto. La cascata e’ davvero bella e sguazziamo un po’ vestiti ma a piedi nudi tra rocce e getti d’acqua. Tra le altre cose belle vediamo un “albero botte” che cattura al suo interno tanta acqua da gonfiarsi!!!
L’acqua e’ caldissima…ci bagnamo per sconfiggere il caldo della risalita! L’impatto col Rio e’ davvero spettacolare e ci comunica una bella felicita’!!!
Risaliamo e montiamo il campo tra una piattaforma e il parcheggio perche’ la parte verde e’ un po’ troppo piena di tarantole, scorpioni e bisce come ci dice la guida!!!! Oh signur!!!!
A cena lo stress insetti giganti e rumorosi e’ davvero troppo per me…me ne trovo qualcuno addosso mi stupisco di non dare in escandescenze e di rimanere calma…ma come ho detto e’ davvero troppo….rinuncio alla cena, non bevo per non dovermi alzare di notte in questo inferno “insettico” (i bagni sono senz’acqua e la foresta e’ comunque “troppo” per me) e mi chiudo in tenda a scrivere protetta dai veli antizanzare!!!!
Certo il caldo e’ piuttosto terribile ma tutto era previsto e sono troppo felice di essere in un posto cosi’ pur con i miei limiti!!!!
25 aprile – Aquacelo – Los Bordos – Cintalapa:
ho fatto tutto un sonno protetta dalla mia tenda, anche se prima caldissimo, poi cicale rumorosissime, poi freddo (ma mi riparo subito nl mio sacco a pelo), poi ancora cicale a “motorino”…ma dormo della grossa fino alle 6!!!
Alle 7 tutti in piedi, si smonta il campo. Colazione messicana con uova e fagioli…declino l’invito e mangio pane tostato e marmellata, per fortuna c’e’ anche succo d’arancia.
Oggi ci aspetta una discesa del Rio la Venta fino a delle cascate tanto decantate dalla guida. Un po’ di strada in pulmino , poi foresta e discesa per 300metri a piedi e poi finalmente il Rio. Entriamo completamente vestiti, scarponi compresi, perche’ per esistere al caldo di qui meglio farsi il bagno vestiti!!!
Procediamo tra spiagge, sassi, direttamente nel Rio e ci godiamo ogni angolo. Fotografiamo fiori, qualche airone, le pareti rocciose, piante caverne e buchi sulle pareti…In un paio d’ore siamo alla cascata ….bellissima…. ma los bordos non ci sono piu’….crollo naturale forse per le pesanti piogge scorse… Il salto e’ di 300 e piu’ metri e io lo risalgo un po’ per gioco, tra un pozza e l’altra, beandomi della frescura.
Pranziamo e impariamo come mangiare il mango. Un altro paio d’ore di riposo e poi ripartiamo controcorrente!
Il caldo e’ molto ma procediamo a piccole tappe con soste all’ombra e bagni…sempre vestiti…alla messicana maniera!!
In salita un venticello toglie un po’ di umidita’ e una parte del gruppo sale piu’ veloce e ad un certo punto ci dividiamo da quelli poco meno veloci per errore; finisco in uno degli incendi dei campi di qui (i piccoli proprietari lo fanno per rendere fertile il terreno)…superiamo in 4 veloci il fumo e le poche fiamme ma il bivio era prima…aspettiamo un po’ e quando capiamo che siam fuori strada ci ricongiungiamo al gruppo!!!
Di nuovo al pulmino togliamo gli scarponi pieni d’acqua e di sabbia e li riposiamo nelle ciabatte!!! Ancora non lo so e lo scopriro’ a sera ma ho preso tra le dita la mia prima zecca e stasera sotto la doccia verra’ fatta fuori senza troppa coscienza visto che l’avevo presa per un granello di sabbia piu’ testardo degli altri…ma il dolorino quando tolgo il “grano” mi fa capire che era una stupidissima “zeccosa” zecca!!!!
Arriviamo a Cintalapa, davvero una non bella cittadina. Hotel. Non sono simpatici, anzi….doccia, fredda e scarsissima…estraggo dalla mia caviglia una nuova zecca….ma tutto bene…siamo in vacanza e i posti sono davvero belli e poi oggi sono tornata bambina come sempre mi capita quando si fa canionyng!!
26 aprile – Cintalapa – Rancho El Arco :
notte non buona…. Capita…mal di pancia e poi febbre…almeno credo…. O forse solo moltissimo caldo…mah?!?!?
Salto la colazione per sicurezza (qui l’acqua in bottiglia e’ solo “purificata” e oramai io sono solo un grosso parassita intestinale :-D) e poi ci dirigiamo al Rancho sul Rio La Venta sede dell’associazione Italiana La Venta. Sono speleo e archeo che da anni mappano il terreno sotterraneo del mesoamerica e hanno anche acquistato un pezzo di terreno di 20.000 ettari per restituirlo a foresta dopo uno degli ennesimi incendi per fertilizzare la terra e che invece e’ sfuggito al controllo!!!!
Qui organizzano arrampicate per bambini, addestrano nuove leve speleo messicane e non, hanno il quartier generale delle esplorazioni…
Arrivati montiamo il campo in una radura nella foresta… e poi giro di un’oretta nel Rancho tra foreste, rivoli d’acqua, rocce, ingressi di grotte, fiumi sotterranei, archi di roccia naturale...un piccolo paradiso. Ci fa da guida uno dei fondatori della Venta, Tullio Bernabei, un affabulatore…
Alle 12 pronti per la “cueva”…vestiti al minimo perche’ tutto si sporchera’ e perche’ cosi’ saremo liberi di muoverci, scarponi ai piedi, casco e frontale… tutti in piedi sul pic-up dell’associazione…ci dirigiamo fin dal contadino proprietario della terra e che ha il permesso di condurci fino all’ingresso della grotta dove inizia la nostra avventura…
E’ un po’ che non vengono qui gli speleo perche’ e’ una vecchia grotta per loro davvero semplice e dove non ce’e piu’ nulla da esplorare. Si inzia con una grande sala e spiegazioni geologiche varie e poi ci spostiamo qui e la’ tra stalattiti e stalagmiti nella parte “secca”…poi scendiamo tutti nella parte “bagnata”…si va qui e li’…chi ricorda un passaggio…chi un altro… procediamo divertendoci davvero e strisciamo, arrampichiamo, disarrampichiamo (sempre per meno di 2 metri e quindi senza attrezzatura), camminiamo in piedi, a quattro zampe, ridiamo e facciamo caciara con il gruppo speleo che ci accompagna, fango, acqua….fino alla pozza finale…non era previsto ma e’ allagata… si nuota poco cercando di aggrapparsi al bordo di roccia…con buona pace di chi non sa nuotare o di chi sbaglia l’approccio da “vestito” ma si esce tutti sano e salvi e divertiti davvero!!!
Foto ricordo all’uscita da confrontare con quella che ci han fatto all’entrata :) Davvero una bellissima esperienza…e un gran senso di liberta’!!!
Ce’ la possibilita’ di seguire gli speleo in una seconda grotta dove devono “armare” un pozzo…alcuni di noi vanno ma si sa che bisognera’ strisciare di piu’ nel fango…decido di lasciar perdere e mi fermo a riposare e a scrivere al rancho con una parte di speleo e con alcuni del mio gruppo!!
La sera cena tutti assieme: superpasta con sugo all’italiana fatta da uno dei capi Speleo, grazie Leo!!!! Score la birra anche i superalcolici, piu’ o meno buoni, mi astengo… Poi i racconti “de paura” di grotta da parte di Capo-Tullio…un affabulatore appunto!!!
Non resisto al sonno e agli insetti e vado in tenda ma proietteranno ancora foto e filmati di grotte di qui…pazienza…ci saranno altre occasioni!!!!
27 aprile – Rancho El Arco – Rio La Venta:
colazione tutti insieme…mi pizzica qualcosa la pancia…con insistenza…scopro di avere un maggiolino in tasca…nonostante abbia scosso i pantaloni dopo la notte…sono meno calma degli altri giorni… quasi istericamente me lo faccio togliere di dosso…fiuuuuuuuu!!! Era piccolo e innocuo ma io ho sempre schifo degli insetti, non lo dimentichiamo!!!! :-D
Ci accompagnano ad un paesino dove un caballero ci portera’ a cavallo tende, materassini e sacchi a pelo fino alla spiaggia, il resto e’ sulle nostre spalle!
Pensavo meno cammino e quindi non ho messo le solette agli scarponi per permettere che si asciughino prima….ERRORE!!! La camminata e’ lunga e ci sono 400 metri di dislivello…in discesa…addio unghie degli alluci… ma per fortuna nessuna vescica ulteriore!!! Camminiamo piu’ di 2 ore perche’ non tutti sono allenatissimi e fa caldo… purtroppo siam sempre in orari caldi a far cose…considerando pero’ che facciam cose tutto il giorno ‘ difficile avere orari non giusti oltre che quelli giusti!!! :-D
Tra pietre e foresta, in un sentiero tra salite e discese alla fine arriviamo alla spiaggia e io continuo solo lasciando lo zaino in terra…entro in acqua cosi’ come sono…poveri piedi miei… :-D
Montiamo il campo e ci facciamo il bagno in attesa che il caballero faccia delle cose nel suo campo e ci conduca ad una grotta di qui… pranzo veloce e pronti a partire…ovviamente sono le 14 e fa caldo…tanto caldo…ma tra acqua e ombra delle alte pareti procediamo tra acqua e spiagge e rocce levigate…
Verso la fine della passeggiata il caballero tira fuori una rete da pesca a forma di circolo perfetto e la lancia con maestria…tira su una 15 di pesci…applaudiamo…fara’ tanti altri esperti lanci, insegnando anche a Roberto come fare, ma la “mala suerte” lo perseguitera’ e quelli saranno gli unici pesci…
Dopo un’ora di cammino totale arriviamo ad una parete dove da una parte c’e’ un graffito rosso (un cerchio con una croce) e dall’altra una roccia che sembra un teschio…avanti un pezzo di intricata foresta…capiamo che la grotta della Media Luna dove siamo diretti e li in mezzo…ci hanno promesso un altare Maya…
Affrontiamo a mani nude la foresta e dopo qualche graffio e qualche maledizione, gruppetti che si perdono e si ritrovano ci troviamo ai piedi della grotta….Lassu’ ci indica l’indios caballero…c’e’ da arrampicare…vedo che e’ facile ma la nostra guida non ci permette…vanno su due suoi amici speleo e Roberto oltre il caballero…
Poi finalmente anche Francesco sale, per farci le foto dice… si rende conto che l’arrampicata e’ proprio facile e quando riscende non ci vuole molto a convincerlo a farci andar su anche se sotto la sua ala protettrice. Le solite 3 “donne avventura” (come ci chiama dopo l cengia a Los Cotorras) decidono di salire… e per fortuna… La cueva della Media Luna e’ un sito archeologico a cielo aperto…E’ un tempio con scale, pitture rupestri, incisioni, cocci di vasi ovunque…sono davvero ammaliata…e’ la prima volta che sono in un sito archeologico del tutto privo di controlli e cosi’ ricco…
Immagino la meraviglia degli studiosi quando arrivano in posti cosi’!!!!
Stiamo un po’ e poi scendiamo!!
Di nuovo foresta, questa volta ci perdiamo e ci sgraffiamo di meno, di nuovo spiagge, sassi, guadi fino al campo!
Mi cambio e bella asciutta mi ricordo che la fonte di acqua piu’ pulita e’…sull’altra sponda…Ma porcacc….miseriacc…
Mi rimetto mutande, maglietta e calzini bagnati e senza tante storie guado dall’altra parte con pentola per l’acqua della sera e qualche bottiglia vuota… Mi aiuta Alessandro, anche lui “rivestito” per l’occasione!!! Spero solo che le zecche non decidano di banchettare con me :-D
Qualcuno fa la legna, alcuni preparano la cena, di nuovo pasta ma al sugo e zucchine!!! :) Intanto le cicale di qui iniziano il loro assordante concerto, compreso qul rumore da “motorino” che tanto ci fa impazzire!!!!
Cantiamo, giochiamo e poi…nanna!!!!
28 aprile – Rio La Venta- Cintalapa:
risveglio comodo, il caballero verra’ a prenderci all’ora di pranzo…anzi ore 11 ora de Dios, ore 12 della ciudad o del Diablo (gli indigeni non accettano l’ora legale ma specificano sempre per sicurezza)!
Mentre sistemiamo le cose apro piano i miei scarponi che sono ad asciugare fuori la tenda e come muovo la linguetta un grosso ragno marrone peloso esce fuori…..ingoio il ribrezzo e chiamo tutti per le foto di rito!!!
Scuotiamo il secondo scarpone e per fortuna nulla. Ci ripetiamo di sbattere tutte le cose aperte e fuori tenda ma arriva Ale coi pantaloni in mano e la faccia bianca…c’era uno scorpione nella gamba del pantalone e lui e’ stato forse punto… ma il dolore e’ scarso e quindi ha forse solo urtato il pungiglione… foto allo scorpione e aspirazione con apposita siringa della gamba di Alessandro…ma non esce veleno, non si formano bolle e lui non ha reazioni neurologiche…per fortuna!!!
Tra un bagno e una chiacchiera il tempo passa e inoltre la paura che serpeggia per “l’esito dello scorpione” pian piano scompare col passare del tempo… alle 14 iniziamo la nostra salita…400m di salita piu’ i sali e scendi….
Tra camminate, soste, acqua e “ritmo montanaro” allenati e non arrivano in cima sani e salvi in meno di 3 ore!!!
Assaltiamo il piccolo negozio di frescos e facciamo fuori coca e birra come non mai!!! :)
Torniamo al Rancho e sistemiamo un po’ di cose…poi di nuovo in citta’…questa volta all’alberghetto c’e’ personale piu’ simpatico e a Ramona e me capita la super suite: una stanzona con cucina e bagno padronale…. Sempre tutto spartano, ma almeno con spazio!!! Beh…la doccia e’ sempre fredda…ma qui fa caldo :)
Cena “messicana” e nanna!!! Anche per oggi di emozioni non ne abbiamo fatto a meno!
29 aprile – Cintalapa – Boca del Cielo:
oggi sveglia presto per goderci piu’ mare possibile! Colazione e poi 2 ore di strada tra pseudo autostrade (che non hanno sempre entrate e uscite su entrambi i lati e quindi….e’ “permessa” la conversione a U con striscia doppia continua…Oh Signur!!!!)
Dopo l’”autostrada” percorriamo la via dei manghi (stracarica di albri e di banchetti che vendono manghi) e poi la via dei “mille dossi” (quelli franata, passaggio, accelerata….franata, passaggio, accelerata…uhhhhhhhhh!!!)…fino ad un approdo dove ci traghettano nella lingua di sabbia tra l’oceano e la laguna che ci accogliera’ per oggi!
Prendiamo possesso della nostra cabagnas con bagno…tutto a cielo aperto e senza porte :-D
Poi ci spiegano come comportarci con le correnti dell’oceano (pericolosissime) e dove o non dove fare il bagno…. L’acqua e’ bollente…Facciamo una passeggiata sparpagliati a piedi per aggirare la punta tra oceano e laguna… mi concedo un tuffo nell’oceano e mi trovo schiaffeggiata da un’onda improvvisa e spostata di 100m da ove avevo lasciato le mie cose…capisco la forza dell’oceano… mi asciugo sulla sabbia… mi goo il sole e il caldo e il rumore delle onde…non c’e’ quasi nessuno su questa spiaggia enorme e deserta…
Bagni, pranzo e siesta sulle amache…siamo pronti per il giro nel mangrovieto!
Saliamo su una lancia di legno bianca e blu davvero “sgarrupata”. Col timoniere c’e’ anche un ragazzetto e una bambina, son tutti imparentati ma difficile capire come perche’ qui si sposano piu’ volte tra loro e quindi e’ difficile capire quest famiglie “aperte”… :-D
Ci dirigiamo a motore lento dalla laguna a dei canali e prima ancora di arivare alle mangrovie troviamo tanti uccelli davvero particolari per forme e colori…. Hanno il becco lunghissimo e finissimo, anche gli uccelletti piu’ piccini….infatti son tutti “pescatori”.
I pesci saltellano nel canale e a un certo punto un’intero branco salta fuori dall’acqua…chissa’ cosa li insegue!!! :-D
Ci accostiamo a una riva e c’e’ un coccodrillo davvero grosso e lungo, forse 4 metri, un uccello volando lo spaventa e lui con un unico scatto apre la bocca e salta in acqua a un passo da noi….la povera bambina si spaventa assai…ho qualche caramella in tasca e tra quelle e le rassicurazioni del timoniere si placa un po’ la sua paura….ci riprendiamo anche noi dallo spavento e procediamo!!!
Arriviamo al mangrovieto e dopo alcune manovre davvero al limite della povera barca vicino a una sorta di diga…Da qui si procede come una gondola, col lungo remo di legno…
Facciamo silenzio assoluto e ci godiamo piante, uccelli, granchi, fruscio dell’acqua… Il giro e’ lungo e molto bello, davvero particolare.
Si torna per la stessa strada mentre un tramonto di fuoco si staglia alle nostre spalle.
Tornati alle cabagnas veloce doccia e chiusura di ogni bagaglio perche’ tra scorpioni e altri simpatici animali nulla deve rimanere aperto. Cena e poi a letto…un enorme scarafaggio ci accolgie prima di dormire e chiedo ad Alessandro di liberarmene perche’ non mi piace proprio!!!
Mi chiudo ben bene con la zanzariera da letto rimboccandola sotto il materasso…il caldo e’ parecchio ma son protetta dagli insetti e dormo tutto un sonno col rumore delle onde dell’oceano di sottofondo!
30 aprile – Boca del Cielo – Tuxla Gutierrez – Citta’ del Messico – Madrid- Roma:
colazione, barca, pulmino rosso…ci aspettano 3 ore di macchina per l’aeroporto ma…nell’ordine: bolle l’acqua del radiatore, c’e’ uno sciopero di autisti di bus in citta’, c’e’ una fila ferma per lavori…in una parola entriamo in aeroporto con bel ritardo ma tutto sommato siamo in Messico e nessuno fa una piega tranne noi che siamo trafelati!!!!
Saluti ai nostri accompagnatori Chapatechi e non c’e’ neanche tempo per essere tristi…siamo troppo di corsa!!! :)
Dopo 25 ore siamo di nuovo in italia, di nuovo sul trenino verso casa… ora e’ il momento della calma dopo tanto viaggiare… di ripensare a tutte le cose, di metabolizzare tutte le ricchezze di questo viaggio…