In pochi luoghi del Mediterraneo è possibile percorrere un trekking con una così grande varietà di ambienti racchiusa in pochi chilometri, spesso nell'arco della stessa giornata, in un ambiente dove poche sono le infrastrutture ma dove si incontrano continuamente i segni di una cultura millenaria, l'isola di Minosse.
Spiagge si sabbia fine costellate di enormi ginepri, alte scogliere immerse nello scuro Mare di Libia, uno dei più profondi del Mediterraneo, alle spalle le cime coperte di neve dei Monti Bianchi, le profonde gole scavate nei calcari coperte di boschi di pino, quercia e oleandro.
Non si tratta solo di un viaggio nella ricca natura mediterranea, perché al termine di ogni giornata si raggiunge un villaggio, una taverna, un piccolo presidio lasciato dalla risacca dove assaggiare i sapori di una cultura di terra, che sa di miele di timo, di formaggio di capra, di pasticcio di melanzane e di salsa tzatziki.
Si stringono mani forti e si fissa lo sguardo in occhi profondi, si percorrono duri sentieri nella roccia e ci si appoggia a rami contorti e coriacei, si percepisce infine il legame profondo con una terra in cui niente è dolce, e tutto è aspro e forte.